Scafati

Abbazia di Realvalle

Di rilevante importanza storica l’Abbazia cistercense di Santa Maria di Realvalle che nacque nel 1274 per volontà di Carlo d’Angiò a commemorazione della vittoria decisiva, con l’appoggio papale, nella battaglia di Campo San Marco presso Benevento (1266) su Manfredi e quindi sul dominio svevo nel regno delle Due Sicilie. L’abbazia, ricchissima di dotazioni regie, prosperò fin quando regnarono a Napoli gli Angioini; ma già prima che subentrassero gli Aragonesi era iniziata un’irresistibile decadenza, aggravata dal grande terremoto che nel 1456 ne distrusse in gran parte le strutture. Essa riuscì tuttavia a sopravvivere fino alla soppressione degli ordini religiosi benedettini e loro derivazioni, ordinata da Gioacchino Murat nel 1808, con l’incameramento da parte dello Stato dei loro beni e la successiva vendita. Alla fine dello stesso secolo, a seguito di un lascito, il complesso pervenne alle Suore Francescane Alcantarine. L’impianto della fabbrica rispecchia fedelmente la tipologia funzionale e strutturale delle Abbazie Cistercensi anche se interventi di ricostruzione, nel tempo, ne hanno modificato parzialmente l’assetto. Ancora visibili resti della Chiesa Gotica completamente crollata a seguito di eventi sismici.

Convivono a Realvalle testimonianze di fede che spaziano sull’arco di oltre sette secoli, e memorie architettoniche che vanno dal gotico francese, attraverso il barocco, fino all’Ottocento e ai giorni nostri con La Nuova Cappella di Santa Maria di Realvalle dello scultore / pittore Angelo Casciello.