Fu nel 2000 che per un fortuito caso gli archeologi si imbatterono in un antico insediamento attribuito al popolo dei Sarrasti. Probabilmente questo insediamento, di circa 400 abitanti, svolse la funzione di porto fluviale sul fiume Sarno ed era costituito da un insieme di isolette artificiali delimitate e consolidate grazie a pali infissi nel terreno.
Il sito archeologico di Longola, definito dagli archeologi una “Venezia di 3500 anni fa”, quindi, rappresenta per la storia della valle del Sarno un tassello di grande utilità per la ricostruzione di un arco temporale dalla fase avanzata della media Età del Bronzo (XV-XIII sec. a.C.) fino al periodo Orientalizzante recente (inizio del VI sec. a.C.).
Una Venezia della preistoria quindi dove al posto delle strade c’erano dei canali e gli abitanti si muovevano grazie alle piccole imbarcazioni, (sono state ritrovate 3 piroghe lunghe circa 7 metri).
I tanti reperti ben conservati hanno permesso agli studiosi di capire non solo la struttura del villaggio ma anche il contesto ambientale fatto di boschi di querce abitati da cinghiali, orsi, caprioli, cervi . L’organizzazione dei canali e la gestione delle acque mostra una popolazione con ottime conoscenze di ingegneria idraulica e i tanti oggetti semilavorati e gli scarti delle lavorazioni ritrovati ci portano a considerare la produzione di oggetti di lusso o comunque prestigiosi una parte importante dell’economia locale.
Sulla scorta delle informazioni rilevate sono state ricostruite due capanne ad uso abitativo di forma rettangolare una terminazione absidata e con orientamento N-S, con copertura a doppia falda. Lo spazio interno non è suddiviso in altri ambienti.
Nel VI sec. a.C. la comunità ha abbandonato questi luoghi, l’ipotesi più plausibile vede in una devastante alluvione la motivazione che ha spinto gli abitanti a cercare luoghi più tranquilli fondando poi le antiche città di Pompei e Nuceria.
Oggi l’area è un parco archeologico naturalistico dove sono inseriti laboratori didattici, spazi naturalistici, spazi espositivi e una ricostruzione delle capanne che costituivano l’antico abitato di Longola.