Il Real Polverificio Borbonico rappresenta oggi un sito culturalmente rilevante che porta in sé delle potenzialità di impiego davvero uniche.
Si tratta di un’area pressoché rettangolare tra due canali d’acqua e su cui insistono numerosi edifici di diverse epoche inserite all’interno di un’area verde, che ne costituisce il parco, caratterizzata da uno spettacolare viale di rigogliosi platani e verdeggianti tratti secondari. Edificato da Ferdinando II di Borbone, penultimo re di Napoli, a partire dal 1851, sostituì la Real Fabbrica di Polveri e Nitri di Torre Annunziata nella produzione di polvere da sparo, grazie anche alla posizione favorevole, prossima al Canale Conte di Sarno e ad un suo derivato il Canale Bottaro, e al contempo abbastanza lontano dal centro di Scafati da evitare pericoli per la popolazione in caso di incidenti esplosivi. A partire dal 1894 fu destinato alla produzione di tabacchi ed ebbe una lunga vita edilizia fino al 1980, quando tutta la struttura fu abbandonata a seguito dei danni del terremoto. All’interno del complesso è possibile distinguere diversi edifici di rilievo storico e monumentale, databili tra il 1852 e il 1880 e circondati dall’antico muro di cinta; tra essi il corpo principale nel lato occidentale, a carattere amministrativo, l’adiacente Cappella di Santa Barbara, l’ingresso monumentale all’area esplosiva di cui si conserva il cancello originario in ghisa e i padiglioni del laboratorio chimico e delle officine del Polverificio.